Non c’entra nulla se non siamo impiegati statali, comunque anche quest’anno lavoreremo 170 giorni per lo Stato, dal momento che la pressione fiscale, pur se diminuita dello 0,2%, resta elevata e ci toglie, in tasse, l’equivalente, appunto, di 170 giorni di lavoro.
Dobbiamo, dunque, avere la consapevolezza che solo dal 171° giorno dell’anno, cioè circa metà giugno, cominceremo a metterci in tasca il frutto del nostro lavoro. La tassa che pesa maggiormente è quella sul reddito, l’Irpef ma anche tutte le altre tasse e balzelli vari non scherzano e contribuiscono sensibilmente a toglierci di tasca il guadagno.
Per i lavoratori dipendenti e tutti gli altri soggetti fiscali tenuti al pagamento dell’Irpef, già va bene che la riforma dell’Irpef è slittata per mancanza di copertura economica, altrimenti già quest’anno si sarebbe pagato molto di più, vanificando gli 80 Euro erogati in pompa magna dal Governo Renzi che, dopo averli dati e chiesti in restituzione a tanti, ce li avrebbe tolti in silenzio con la riforma dell’Irpef. Quest’anno ce la siamo cavata, speriamo in bene per il 2018, quando dovrebbe veramente entrare in vigore.